A

Accannèe. Affaticarsi testardamente, dal greco encamno = mi affatico, e enconeo = mi affretto.

Affaluèete. Di fico o fiorone acerbo, maturo all’apparenza, dal greco felex = fico acerbo, maturo all’apparenza.

Afftèsce. Impuzzolire, corrompere, andare in malora, dal greco fteiro = guasto, corrompo, rovino.

Àine. Agnello, dal greco amnos = agnello.

Ammuddìskl. Tenero, di mandorla tenera che si sguscia facilmente, dal greco amugdalinos = di mandorla.

Ammurèsce. Imbrunisce, si fa scuro, dal greco amauros = che non luce.

Amrùse. Saporito, dal greco almuros = amaro, piccante.

Ann’ttèe. Pulire e lavare (la verdura in particolare), dal greco nipto = lavare.

Arraièe. Litigare, dal greco areiè = imprecazione, minaccia.

Arriò. Voce di comando che si dà al cavallo, mulo o asino per farlo retrocedere, dal greco au – erio = tiro indietro.

Assaliète. Inaridito, disseccato, asciutto, dal greco austaleos = inaridito, disseccato.

Attèene. Babbo, dal greco atta = babbo.

  1. Che non si sa dove va a finire…all’infinito, dal greco aposos = infinito.

 

B

Ballatùre. Pianerottolo, e Rummtèele = soglia (barbarismi), dal greco balòs = soglia.

Battagghièe. Fare, agire, parlare…a sproposito, dal greco battologhêo = ciarlo di cose inutili.

 

C

Cachìll. Giovincello, inesperto, non adulto, dal greco a – caches = buono, semplice, mite, innocuo.

Cardamòne. Grande di statura ma piccolo di mente, dal greco cardamon = crescione.

Catcatùmm. Persona che viene derisa, dal greco cata – chene = derisione, scherno.

Cèntr. Chiodo, dal greco chentron = pungiglione, punta.

Còfn. Grosso cesto in vimini, usato in tempi andati quale contenitore di ortofrutticoli, in particolare il pomodoro, dal greco cofinos = cesto.

 

F

Falaccìne. Avanzume, fogliame di pini, dal greco floinos = di scorza d’albero.

Flatègne. Feriale, che si lavora, dal greco filo – tecneo = esercito un’arte.

Fògghie. Verdura, dal greco fiulleion = verdura.

J

Jalièene. Galliano, contrada un tempo coltivata prevalentemente ad uliveto, dal greco elaion = oliveto.

Jènghie. Riempire, versare, dal greco encheo = verso in, mesco.

Jùff. (a jùff). Senza pagare, dal greco oflema = debito.

K

Krsòmml. Albicocca, dal greco crisomelon = albicocca.

Kùurk. Specie di bastone (ricavato da ramoscello di olivo, mandorlo o pero) con manico a forma di V, rovesciato. Serviva per abbassare i rami flessibili dell’albero per raccogliere il frutto, in particolare il fico, dal greco chercos = manico.

 

L

Lemadèrchie. Lamaderchia (toponimo della contrada ubicata a nord dell’abitato, dalla periferia dell’abitato al confine con il territorio di Mottola. Anticamente “Lama d’erchie”, dal greco limne  =palude, terreno basso acquitrinoso, e dal diminuitivo di ercos = siepe, cinta, muro, baluardo. Quindi: palude di difesa, baluardo paludoso.

Lènn. Fiume Lenne, dal greco limne = stagno, palude, lago.

Lucklèe. Gridare, schiamazzare, dal greco lacazo = grido, schiamazzo.

 

M

Mannlòne. Tovagliolo, salvietta, dal greco ecmaghcion = tovagliolo.

Mèete. Biga (la mèete d’lu greene, d’la bieve), dal greco ametos = messe.

M’sciùle. Specie di gabbia di legno o vimini, aperta nella parte superiore, a forma cubica, nella quale si poneva il bambino non ancora in età di camminare. Da non confondere m’sciùle con scaplatùre, cioè il girello, dal greco mesos – chenos = vuoto nel mezzo, e da mesaiulos = nel mezzo della stanza.

Mammarùle. Sempre attaccato alla gonna della mamma, dal greco mammà – chitos = imbecille, che si nasconde nella gonna della mamma.

N

‘Ncuiatèe. Adirarsi, perdere la pazienza, dal greco encoteo = mi adiro con…

‘Ngasciète. Tratto di strada profondamente incassata, dal greco encas = nell’interno, al fondo.

N’nnìil. Giovincello, inesperto, dal greco nenies = giovane, adolescente.

‘Nsàrt. Corda, fune che si portava sul traino per legare il carico, dal greco seirà = corda, fune e sirtes =  corda da tirare.

‘Nzìdd.  Goccia, dal greco psias = goccia.

P

Padulafrèedd. Palude fetida (contrada Frassino e pascione), latinizzata in Sapriportem da T. Livio in “Ab urbe condita – libro XXVI – Cap. 39°), dal greco sapros – portmos = luogo paludoso, putrido, che si traversa, che si varca.

P’dèele. Grosso vaso di creta maiolicata a forma di anfora usato, in tempi andati, quale contenitore di vino, olive in salamoia, olio, ecc., dal greco pitachen da pitos = botte.

Polascène – Palascène. Palagiano. il toponimo ha subito, attraverso molti secoli, diverse variazioni. Troviamo infatti Palajano, Palejano, Palagianum, Palesciano, Palaggiano. La forma dialettale Palascène si identifica, nella forma e nel significato, più verosimilmente col greco Palaios – schene’ = antico accampamento. Anche la formazione del toponimo, che secondo eminenti esperti è del tipo prediale, si basa indubbiamente sulla radice greca. Dal Dizionario di Toponomastica edito dalla UTET nel 1990, si rileva che Palagiano è menzionata già nell’anno 1016 in un documento redatto in greco, e poi anche (parlando di Mottola) nell’anno 1324 “item a clericis grecis Palaiani”.

P’tr’sine. Prezzemolo, dal greco petroselinon = prezzemolo.

Pul’tcùse. Puntiglioso, contestatore, dal greco polemos = combattimento, litigio, contesa.

R

Rancèdd. Specie di coltello o stilo ricurvo usato un tempo per l’innesto in agricoltura, dal greco ramfè = specie di coltello ricurvo.

R’p’zzèe. Rattoppare, dal greco rapto = rattoppo.

Rafanìidd. Ravanello, dal greco rafanis = ravanello.

Ràfn. Derivato da ravanello, in senso metaforico è guaio, ciò che è spiacevole, che brucia…appunto piccante come il ravanello.

Rummèete. Immondizia, sudiciume, dal greco riupos = sporcizia.

 

S

Scanamèe. Bramare, desiderare ardentemente qualcosa, dal greco iscanào = ho aspirazione, bramosia, desiderio.

Scìe. Andare, dal greco chio = mi muovo, parto, vado.

Sc’nkìidd. Sfaticato, che lavora poco, dal greco ischnos = tenue, magro, sottile.

Sète. Melagrana, dal greco side o sibde = melagrana.

Skrulughèe. Parlare a vanvera, borbottare fra sé, dal greco aiscro – logheo = parlo sconciamente.

Splèete. Senza peli, calvo, senza capelli, dal greco psilotes = calvizie.

Strafùuche. Golosità, cibo prelibato, dal greco trofema = nutrimento, cibo.

Str’flèe. Sdrucire, guastare (detto di indumenti a brandelli).

Str’flèete. Sdrucito, dal greco strefo = avvolgo, attorciglio, da cui cata – strefo = svolgo, guasto, rovino.

Sùuzz. Uguale e assuzzèe = uguagliare, dal greco isos = uguale, isazo = uguagliare.

 

T

Tàckt. Prontamente, subito, celermente, dal greco tachitès = celerità, spigliatezza.

Tièene. Tegame di creta maiolicata usato particolarmente per il sugo del pomodoro e per la cottura del ragù, dal greco tèganon = tegame, padella.

Tragghièe. Compiere, operare con rettitudine, dal greco opero, faccio eseguo.

Tr’pèete. Supporto, in ferro, della pentola, tegame, braciere, che poggia su tre piedi, dal greco tri – pus = che ha, o poggia su tre piedi.

Tr’mènd. Guardare, vedere, dal greco tered = guardo, osservo e trando = rendo chiaro, evidente.

Trappìte. Frantoio oleario, e trapptèele = frantoiano, dal greco tripter = torchio, pressa.

Tr’flèere. Cordaio, artigiano che intreccia le corde, dal greco tri – filos = che consta di tre fili.

Trabbàckl. Oggetti vecchi, logori, fuori uso, dal greco tribacos = sciupato, logoro.

Tùpp – tùpp. Voce che indica il rumore prodotto nel bussare alla porta, dal greco tiupto = batto, percuoto.

V

Vuscèzz. Banchetto, cenetta fra amici (anche Z’pprìidd), dal greco eiu – ochia = banchetto, gozzoviglia.

 

Z

Z’lèete. Lurida, sporcacciona.

Z’lùse. Lurido, sporcaccione.

Z’larèdd. Diarrea, dal greco tilao = vado a diarrea.

Z’nzlèe. Imbrattare, sporcare, insudiciare gocciolando, dal greco tintlazo = imbratto (con fango).

Zòche. Fune.

Zuculìdd. Spago, laccio, corda, dal greco zeiughle = cinghia.

Vincenzo Cetera, in “S’arrcord li vign d’mmiinz la chiazz”. 1991.

 

Ciucclater. Dal francese Chocolatier (cioccolataio, cioccolatiere), macchinetta del caffè.