Miracolo a Palagiano? Può sembrare un’esagerazione gridare al miracolo ma quando non c’è aula, né corridoio né ufficio di qualsiasi genere o ambiente scolastico anche il più piccolo dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Palagiano (dirigente scolastico Antonia Lentino) che non abbia utilizzato per ricordare, ai piccoli e ancor più ai grandi, l’arrivo del Natale 2015, cosa si può invocare se non il miracolo? Un’esplosione d’impegno collettivo sulla Natività scaturito, con ogni probabilità, dall’effetto Rozzano, la scuola della provincia di Milano che recentemente è balzata agli onori, per modo di dire, della cronaca nazionale per la velata proposta di abolire le tradizionali manifestazioni sulla Natività che la scuola da anni allestisce.
Un impegno inusitato scaturito spontaneamente che porta con sé anche un messaggio cifrato verso coloro i quali, anche qui, altro non aspettano di seguire l’esempio della scuola lombarda. La risposta a questa inattesa presa di posizione qui non si è fatta attendere. Nel caso della scuola di Palagiano l’effetto Rozzano non ha fatto altro che moltiplicare gli sforzi personali ed economici di ognuno, dagli insegnanti ai genitori e da tutto il personale scolastico. Il rischio di vedere abolita la cultura millenaria su cui poggiano i valori cristiani, se qualcuno non l’ha ancora capito, non può essere nemmeno sfiorato. Per questo se si dovesse fare un’analisi più approfondita della manifestazione in atto sicuramente risulterà che mai come in questa circostanza la scuola di Palagiano si è sentita unita intorno ad un progetto comune : quello della continuità nella diffusione della tradizione natalizia, così come per tantissimi anni è stata portata avanti pur nelle ristrettezze dei tempi passati da altri colleghi impegnati nel dare non solo un’istruzione ma anche un senso e un principio ai valori cristiani dei giovani allievi. Una scuola quindi trasformata dagli alunni seguiti dalle insegnanti e dall’entusiasta partecipazione dei genitori, riusciti a trasformare un antico paesaggio, prima visto e disegnato nell'immaginario collettivo dando così sfogo in artisti improvvisati trasformando ogni aula, ogni corridoio, l'ampio piazzale interno in scenografie diverse secondo le tematiche scelte da ogni classe. Ad ognuno quindi è stata data la possibilità di esprimere la propria creatività sul significato del Natale e cosa esso rappresenta per sé e per l’intera umanità. Valori in parte già conosciuti da ognuno in quanto appresi dal proprio ambiente famigliare in tenerissima età, compito della scuola resta quello continuare a nutrire messaggi del genere che orientano gli alunni ad un mondo migliore rendendoli protagonisti. Si è così dato vita al magico momento della nascita del piccolo Gesù Bambino nel povero giaciglio di paglia sistemato nella modesta capanna, con accanto Maria e Giuseppe, il bue e l’asinello. Oltre ai personaggi simbolo della Natività, si possono ammirare anfratti costruiti, da alunni delle classi quarte e quinte, tutt'intorno alla capanna con la gente intenta nei suoi mestieri e nelle sue mansioni come la massaia che davanti a un pentolone prepara da mangiare per i propri cari o il pastore intento ad accudire le pecore. Poi la fornaia, il fabbro, il contadino e altro ancora, ovvero lo scenario che solitamente fa da corollario al presepe e lo arricchisce di fantasia e di quant’altro è possibile ideare per poter allestire un vero presepe. Luci, suoni e canti, coinvolgono poi gli avventori di tutte le età, compresi i piccolini, tutto impreziosito dall'arrivo dei Re Magi in cui si evidenzia anche l'importanza di rivivere il Natale, ispirandosi a canti della tradizione palagianese, come il poco noto canto della tradizione popolare locale “Tulj Tulj” canto natalizio tradizionale dell’800 salvato e riportato in auge dal sacerdote palagianellese, deceduto da qualche anno, don Vincenzo Paradiso, che spesso di questi periodi in segno di gioia era solito cantare in chiesa ai fedeli. Canto che è stato provato e riprovato più volte dagli alunni grazie alla spassionata disponibilità del sig. Giuseppe Occhinegro (nella foto) e della sua fisarmonica.
Tutti temi questi che da sempre hanno affascinato ed ancora continuano ad incantare grandi e piccoli. La soddisfazione più bella per loro è appunto quella della visita reciproca, di presepe in presepe, di aula in aula, così come a loro volta tanti cittadini hanno fatto in occasione della manifestazione dal titolo “Tra i colori e i sapori di un magico Natale italiano” che la scuola di Palagiano ha organizzato davanti all’edificio scolastico “Giovanni XXIII” per spiegarsi, mediante stand di varia natura, lungo viale Stazione, allestiti da insegnanti e genitori dove il visitatore ha potuto acquistare prodotti tipici di alcune regioni italiane e manufatti natalizi realizzati da genitori e insegnanti. Nelle aiuole antistanti la scuola invece era allestito il presepe vivente e il grande albero di Natale costruito con oltre un migliaio di bottiglie di plastica tutte colore verde ed alto circa 5 metri.
Antonio Notarnicola