Un’agonia, la mancata approvazione del rendiconto di gestione 2015 e di previsione 2016 è stato solo l’atto finale dell’amministrazione Tarasco. Tante le aspettative del Partito Democratico che più di altri si era adoperato per la sua elezione per dare continuità all’azione amministrativa positiva che dal 2002 ininterrottamente col sindaco Ressa e con la sua squadra aveva finalmente annoverato il comune di Palagiano tra i più virtuosi. Non è andata così e ce ne dogliamo.

 

Le responsabilità sono chiare. Innanzitutto il Sindaco. Non è mai stato consapevole dell’importante ruolo che ricopriva.  Non si esercita il ruolo di primo cittadino nei ritagli di tempo. A nulla sono serviti i diversi inviti che una parte della maggioranza e della vecchia dirigenza del PD ha rivolto più volte al sindaco. Eravamo preoccupati che quanto costruito e cantierizzato negli anni andasse perduto.

Siamo sempre stati critici nei suoi confronti e con quanti lo adulavano e lo abbiamo fatto sempre con documenti ufficiali fino a minacciare la fuoriuscita dalla maggioranza se non si fosse provveduto a cambiare giunta il cui impegno era pari a quello del Sindaco ovvero da dopolavoro.

Era l’unico modo per salvare importanti opere che altrimenti avremmo perso.

La nuova giunta come primo atto, affidò temporaneamente alla dottoressa Giovanna D’Aniello funzionaria dell’ufficio economico finanziario del comune di Palagianello, la gestione dello stesso ufficio a Palagiano per preparare il bilancio di previsione pena scioglimento del consiglio comunale.

Atto non semplice mancavano le risorse per dar seguito ad importanti opere quali il centro sociale polivalente ( ex asilo delle suore ) ed il centro multiculturale ( ex caserma di Corso Lenne )

Furono giorni intensissimi una corsa contro il tempo, ma raggiungemmo l’obiettivo e consegnammo al Sindaco tornato dal pellegrinaggio il bilancio approvato dalla giunta con le risorse necessarie.

Oggi quelle opere date ormai per perse sono sotto gli occhi di tutti.

Poi arrivò la scadenza del bilancio consuntivo e lì il Sindaco diede il meglio di se per dimostrare di essere ingrato con i suoi collaboratori.

Mentre si ripetevano gli stessi momenti concitati dell’approvazione del bilancio di previsione dopo l’ approvazione alle 18,00 della sera del bilancio in giunta per scongiurare il commissario il giorno dopo il messo comunale consegna a tutta la giunta il benservito. Incommentabile!!!

Il disegno era chiaro bisognava fare fuori una intera classe dirigente.

Tutto distrutto. Mai il Sindaco ha percorso le strade del nostro paese per toccare con mano i bisogni della gente, mai un confronto pubblico, mai un comizio.

Un’amministrazione incapace di definire questioni importanti. Nessuno, proprio nessuno degli impegni programmatici è stato realizzato, ma nemmeno si è tentato di avviare un’azione amministrativa in tal senso.

Ci si accontentava di una politica bassa, fatta di pettegolezzi, di dispetti, di epurazioni.

Epurazioni a cui ha preso parte anche il Partito Democratico provinciale che anziché rendersi conto delle difficoltà oggettive dell’amministrazione ha approfittato per delegittimare un gruppo dirigente e la maggioranza dei suoi consiglieri per “vendicarsi” di tutti coloro che non aderivano al pensiero unico di Pelillo e Mazzarano. Praticamente ciò che è accaduto anche in altri comuni, al voto in queste settimane, che ha visto la debacle del PD. Mente spudoratamente Walter Musillo quando afferma di aver fatto di tutto per impedire la caduta delle amministrazioni di Martina e Palagiano. Infatti, a Palagiano, non si è mai fatto vedere, mai ha inteso incontrare i dirigenti locali, mai ha chiesto informazioni sull’andamento dell’amministrazione, mai è intervenuto per favorire chiarimenti, anzi, al contrario ha fomentato divisioni. Anche il commissario cittadino, nominato dal segretario dopo le dimissioni dei dirigenti locali, non ha mai chiesto di incontrare il corpo del partito, gli ex dirigenti, la segretaria. E si capisce perché: la logica perversa del PD provinciale è sempre stata quella di porre le bandierine sui circoli, e laddove questa pratica gli era impedita, epurare, isolare, non considerare le realtà locali. Il risultato? È sotto gli occhi di tutti ed anche le responsabilità.

Ecco che allora bisogna mettere da parte tutti coloro che avevano rapporti di amicizia con l’ex sindaco del PD, Rocco Ressa, anche se aveva ben amministrato il paese per 10 anni e aveva fatto crescere il partito.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’amministrazione collassata sotto il peso della propria inefficienza e un partito, quello democratico, chiuso, vuoto, defunto.

 

NANCY SCHIAVONE – EX SEGRETARIA CIRCOLO PD

PIETRO CIFONE – EX VICE SINDACO PD