Lavorarono fino alla fine della II Guerra Mondiale. Fornivano funi di canapa, di giunco, di cocco e di pelo di capra, sia ai negozianti di cordame, sia ai privati. Le più usate erano quelle di giunco che costavano poco e venivano largamente usate per intrecciare e costruire “fiscoli”, impiegati nei frantoi per la pressatura delle olive.I cordai lavoravano alla periferia del paese, perché avevano bisogno di ampi spazi per intrecciare i fili che davano corpo alle corde. Si procuravano i giunchi dagli argini dei fiumi Lenne e Lato.Davanti alle loro abitazioni o ai locali dove lavoravano si vedevano fasci di giunchi ad asciugare al sole e garzoni che li battevano, dopo averli accuratamente selezionati. Per l’intreccio delle corde si utilizzavano anche i peli di capra.
Questa attività è completamente scomparsa.
Fonte: Memoria storica del nostro ‘900, di Michele Orsini