L’inizio del servizio idrico fognario comunale si ebbe dal 1928 in poi. Il primo palazzo ad essere servito fu, naturalmente, quello del principe Romanazzi, in Corso Vittorio Emanuele; seguirono: la Casa comunale, il castello, la cabina elettrica, la caserma dei Carabinieri e gli altri uffici comunali. Negli anni precedenti, sia il prelievo dell’acqua per bere, sia per i servizi igienici, come pure lo scarico delle acque di fogna costituivano un gravissimo problema per i comuni.Prima dell’avvento dell’Acquedotto Pugliese, gli abitanti di Palagiano attingevano le acque potabili che scaturivano dalle sorgenti, nelle lame; importanti erano le sorgenti di: “Calzo”, “Fontana del Fico”, “Chiàtone” e il pozzo di acqua sorgiva di S. Marco, fuori dall’abitato.L’acqua, per i servizi, era attinta dalle cisterne poste accanto o sotto le abitazioni dei proprietari; la maggior parte della gente prendeva l’acqua, dai pozzi e dalle cisterne comunali dislocati all’interno dell’abitato del Comune o nelle immediate vicinanze.Gli anziani ricordano: il “pozzo di Benedetto”, posto alla fine dell’abitato di allora, dove oggi trovasi la pizzeria, “Lo Scantinato”, in via Adua; il pozzo di Piazza Cesare Battisti, davanti alla rivendita di tabacchi  di Liverano Sandro; il pozzo sito in “Largo Fra’ Pantaleo”, ancora visibile e quello del principe Romanazzi, all’ingresso del suo palazzo, oggi sede della Banca di Puglia e Basilicata.Si ricordano inoltre: la cisterna comunale alle spalle del “Palazzo Municipale” di Piazza Vittorio Veneto; le cisterne comunali ubicate in fondo a via Macello che raccoglievano le acque piovane che si dirigevano verso la “Lama di Lenne”, servivano soprattutto per abbeverare il bestiame ovino; quella località infatti è denominata: “Li Jazzer”,(“Gli ovili”).C’era ancora la “Cisterna del Duca”, in fondo a via Lenne, le cui acque servivano per il bestiame e per i servizi.Il problema dell’acqua, fino all’arrivo dell’Acquedotto Pugliese, nel nostro Comune, come negli altri comuni della Puglia, fu veramente drastico.Il rifornimento d’acqua potabile dalle sorgenti, era per la nostra popolazione, abbastanza disagevole, se si considera che queste si trovavano ad alcuni chilometri fuori dall’abitato; potevano essere raggiunte da chi disponeva di un mezzo proprio. Chi ne era privo comprava l’acqua potabile dall’acquaiolo che la vendeva, girando per le strade del paese.L’Amministrazione comunale provvedeva alla pulizia delle cisterne comunali, alla loro riparazione, alla manutenzione dei canali di deflusso delle acque intorno al paese e alla manutenzione dei pozzi pubblici. Tramite l’acquaiolo riforniva di acqua: la Caserma dei Reali Carabinieri, la Scuola Elementare e gli uffici comunali.La pioggia era sempre bene accetta: lavava le strade e i tetti delle case, riempiva le cisterne pubbliche, le private e quelle delle masserie; sotto i canali pluviali, dai quali l’acqua si versava nelle strade, si mettevano recipienti di ogni sorta: anfore di creta e di zinco, vasche di legno per il bucato, tinozze di legno e di creta; l’acqua raccolta si conservava per diversi giorni. 

Fonte: Memoria storica del nostro ‘900, di Michele Orsini 

d) la fogna bianca è stata realizzata a tappe, dal 1952 al 1980, cioè ha seguito la crescita del paese;  f) il canale di adduzione dell'acqua potabile è stato realizzato nel 1964 perchè, quello esistente per alimentare 5.000 abitanti, nel frattempo era divenuto insufficiente. Il nuovo canale fu progettato per alimentare una popolazione superiore ai 100.000 abitanti e, grazie a questa opera, Palagiano non soffre più penuria di acqua;g) le opere realizzate a Nord del paese, in particolare nella zona Petruscio, per evitare i continui fenomeni alluvionali, portano la data d'inizio del 1955 e, per la loro complessità, furono completati nel 1973.  

Nunzio Scalera.
 

Fino al 1930 Palagiano non era servita da acquedotto. L’acqua potabile veniva distribuita a pagamento dal c.d. “Portaiolo” che girava per il paese con un carrobotte a trazione animale. Alcune case erano dotate di capienti cisterne nelle quali venivano raccolte le acque piovane. Il primo tronco di rete idrica venne costruito nel 1930 dall’Acquedotto Pugliese, con la contemporanea installazione di alcune fontanine pubbliche nel paese. Poi si ebbero i primi allacciamenti privati. Il primo impianto di fognatura dinamica venne costruito nel 1932. Prima di questa data (ed in alcune zone fino al 1956) i liquami di fogna venivano raccolti da due carrobotte a trazione animale, le “Carrizze”, che giravano per le strade. 

 

Fonte: Vincenzo Cetera, in “S’arrcord li vign d’mmiinz la chiazz”.