Nei primi anni del 1900 e quasi fino all’inizio della II Guerra Mondiale, il servizio di trasporto da Palagiano alla stazione ferroviaria fu espletato fino al 1935, da alcuni privati che effettuavano anche il servizio postale; la corrispondenza viaggiava unicamente per ferrovia.

Il più ricordato è Francesco Dettoli che lasciò l’attività abbastanza anziano. Presero il suo posto Caprioli Giovanni, Scipione Ascoli e Pietro Resta che, oltre al servizio passeggeri per la stazione ferroviaria di Palagiano, espletavano anche quello per Taranto.Il Comune si serviva di tali addetti al trasporto anche per le missioni, e gli spostamenti degli impiegati comunali e del medico condotto, agli uffici di Taranto, della Pretura di Mottola e alla frazione di Palagianello.La diligenza per la stazione ferroviaria, partiva da Palagiano, nelle prime ore del mattino e portava sia i passeggeri alla stazione, sia il sacco postale; c’era una diligenza che andava anche a Taranto.Il servizio di diligenza terminò definitivamente con Scipione Ascoli nel 1935, quando partì per la guerra d’Africa prima, e la II Guerra Mondiale poi; lo riprese temporaneamente nel 1945, quando ritornò dalla prigionia, dopo essere stato fuori d’Italia per 10 anni; ma lo tenne solo per brevissimo tempo.Poco prima degli anni ’30 ci furono anche alcuni noleggiatori di auto che facevano servizio per i clienti più abbienti e per gli sposi che iniziarono ad andare in auto, in chiesa: per quei tempi era un gran lusso. Avevano il servizio di “noleggio di rimessa”: Schiavone Antonio, Cannarile Salvatore, Parisi Fedele e Lo Forese Adolfo. Ci fu un servizio meccanizzato tenuto dalla ditta Francesco Lo Forese di Mottola già dalla fine degli anni ’30, limitato al trasporto passeggeri per la stazione ferroviaria e al servizio postale. Alcuni anni dopo, il servizio passò al fratello Adolfo. Solo nel 1948 si ebbe un servizio passeggeri da Palagiano a Taranto tenuto dalla stessa ditta; fu utilizzato per la prima volta un pullman che sostituì i due vecchi mezzi postali, in servizio dagli anni della II Guerra Mondiale. Fino ad alcuni anni dopo la II Guerra, viaggiare era una vera impresa, per la scarsità dei mezzi di trasporto. I pochi studenti pendolari e gli operai che andavano a lavorare all’Arsenale militare di Taranto o ai “Cantieri Tosi”, spesso preferivano trasferirsi a Taranto o in altre città, proprio per le difficoltà del viaggio.Poche erano le strade lastricate del paese, molte avevano il fondo di terra e le più trafficate, come il Corso principale, via Lenne e via Chiatona venivano sistematicamente cosparse di breccia.In autunno e in inverno, si trasformavano in un vero pantano, specialmente quelle più frequentate dal passaggio dei carri; al fango si mescolavano le feci degli animali e le acque sporche delle abitazioni che, non avendo fogna, venivano buttate nelle strade.La carenza dei servizi di trasporto condizionò l’accesso alla frequenza dei corsi di Scuola Superiore di molti giovani e l’incremento del commercio. 

 Fonte: Memoria storica del nostro ‘900, di Michele Orsini