La Chiesa dell’Immacolata è la più antica di Palagiano. Fu consacrata dal vescovo di Mottola Jacobus Micheli, il 14 febbraio 1582, com’è ricordato nella targa marmorea, murata all’interno proprio sopra l’architrave d’ingresso.
Inizialmente era indicata come la chiesa di Santa Maria la Nova, forse per distinguerla dalla cappella esistente nel convento francescano.La chiesa, d’orecchiato stile romanico – pugliese, fu edificata a nord del chiostro, come farebbero supporre tracce ancora visibili. Notizie certe di questo convento le assicurano una platea del 1766, dove si legge che nel 1538 il vescovo di Mottola, mons. Angelo De Pascale, concesse al feudatario Giacomo Protonotabilissimo una cappella eretta fuori di Palagiano “quasi diruta e prossima a rovinare” per costruirvi accanto un monastero. Ma nel 1574 la chiesa fu donata ai francescani della Provincia di San Nicola insieme ad altri beni, le cui rendite servirono per la riedificazione del convento di San Rocco di Massafra, fino a quando nel 1653 fu soppresso da papa Innocenzo X per difficoltà finanziarie di gestione e di mantenimento. Vi rimase soltanto un padre guardiano, ma la popolazione riuscì, insieme alla famiglia feudataria Pantaleo, con suppliche ed offerte a far ritornare nel 1655 i padri conventuali. Ma il 1809 furono allontanati dalla soppressione napoleonica degli ordini.Durante gli anni venti e trenta del 1600, il convento di Palagiano ospitò in due occasioni un giovane religioso sconosciuto, che sarebbe poi diventato San Giuseppe da Copertino. Costui, tra il 1625 e il 1628, durante il suo viaggio tra i conventi della Custodia di Taranto, alla vigilia del noviziato di Martina Franca, accompagnato da suo zio mons. Caputo, allo scopo di fargli conoscere la realtà monastica, visitò insieme ai conventi di Massafra, Mottola, anche quello di Palagiano. Ci ritornò nuovamente tra il 1636 e il 1638 in occasione della sua peregrinazione guidato dal provinciale p. Antonio Santurini che lo voleva additare come esempio di padre virtuoso. Per quando riguarda l’originario arredo del convento, si conserva nella chiesa di Maria SS. Annunziata una splendida statua lignea del ‘500 di San Francesco.Dell’antico impianto del fabbricato, fino agli anni trenta si è conservato appena il pozzo, che stava al centro del chiostro, abbattuto per far spazio all’arena cinematografica, tanto che anche la vecchia stessa chiesa fu adibita a teatro pubblico.Fu poi riconsacrata nel 1938 e durante i lavori di restauro, la struttura subì molte deturpazioni con il danneggiamento degli stucchi decorativi, tra cui gli angeli in bassorilievo, che coronavano il rosone. Fu rovinato anche il campanile sovrastante il presbiterio. Nel 1948 furono acquisiti i locali dalla rettoria della chiesa, anche perché tutta la zona divenne parrocchia.Tra le opere d’arte mobili, che si conservano, si annoverano: una preziosa tela di Madonna con Bambino, proveniente dalla vecchia chiesa della Madonna della Stella di cui possiede la grande statua venerata dal popolo, San Giuseppe, il Cuore di Gesù, l’Immacolata e i Santi Medici. 

Fonte: palagiano.net 

La Parrocchia dell’Immacolata

 Durante gli anni della II Guerra Mondiale, nonostante la lenta espansione del paese, si avvertiva la necessità di mettere a disposizione della gente un’altra chiesa, essendo ormai, quella dell’Annunziata insufficiente ad assolvere i compiti di culto e di catechesi, in particolare.Si pensò di ripristinare la vecchia Chiesa di Santa Maria La Nova, abbandonata, che fu aperta al culto, nel 1940, almeno per la celebrazione della S. Messa, su ordine di Mons. Francesco Potenza.Venne affidata a Don Donato Rota da Palagiano, in veste di rettore, dal 1940 al 1951, in seguito, come Parroco. La resse dal 1951 al 24 dicembre 1988, quando fu chiamato dal Padre.Possiamo affermare che per 48 anni circa, la storia di questa chiesa sia stata legata alla figura di questo bravo sacerdote.Negli ultimi anni della sua vita fu coadiuvato da Don Salvatore Casamassima, come vice Parroco per 3 anni e, successivamente, da Don Salvatore Di Trani, da Ginosa, che divenne Parroco, dopo la sua morte.Nel 1996 la Parrocchia fu nuovamente affidata a Don Salvatore Casamassima che la regge ancora.La Chiesa dell’Immacolata è la più antica delle chiese di Palagiano.È di Stile Romanico; non presenta le finestre bifore come di consueto ma la bifora è appena accennata. La facciata ha un rosone a raggiera i cui raggi sono stati tolti, per motivi di sicurezza perché la struttura era pericolante. 

Fonte: Memoria storica del nostro ‘900, di Michele Orsini   

 

La tela della Madonna con il Bambino, è presumibilmente del ‘600.
Le statue SS. Immacolata e Sacro Cuore sono in legno, autore Stuffleser – Ortisei (BZ).
Le statue dei Santi Medici e di San Giuseppe, sono in cartapesta leccese, autore Gallucci.
Le Icone Bizantine sono state realizzate da Don Salvatore Casamassima, che ha frequentato il corso di iconografia, tenutosi nella parrocchia, dal maestro iconografo Antonio De Benedictis (BR). 
La statua lignea del ‘500 di San Francesco, si trova attualmente nella Chiesa dell’Annunziata.